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  • Immagine del redattoreDott.ssa Aurora Vinci

False credenze sulla Psicosomatica



L'idea più diffusa nell'ambito della psicosomatica è che esistano malattie psicosomatiche (colon irritabile, psoriasi, fibromialgia, ecc...) causate da stress e altri fattori psicologici e che quindi possono guarire andando dallo psicologo. In realtà non è così.


Quando parliamo di psicosomatica non parliamo di causalità diretta (x causa y) ma di pesi relativi. Un peso relativo indica quanto un determinato fattore influenza un fenomeno e in che misura interagisce con gli altri elementi che intervengono su di esso.


Che Vuol dire?

Significa che in una patologia intervengono diversi fattori (biologici, psicologici, sociali) che la influenzano e in alcuni disturbi l'aspetto psicologico può avere un peso maggiore o minore.

Facciamo degli esempi.


Caso 1

LUCIA ha 23 anni e frequenta l'università. All'età di 22 anni è andata a vivere da sola e al momento non ha una relazione sentimentale stabile, ha una dieta regolare e pratica attività fisica. Da circa 1 anno soffre di persistenti dolori nella parte addominale, spesso ha la pancia gonfia e alterna momenti di stitichezza a diarrea. Dopo numerose visite ed esami scopre di avere una leggera intolleranza al lattosio. Pur eliminandolo dalla dieta allevia i sintomi ma non risolve il problema che le causa imbarazzo e disagio. Gli altri controlli non evidenziano anomalie e le viene diagnosticata una sindrome del colon irritabile.

Lucia non sa cosa fare, non si sente compresa. Il sintomo c'è, lo sente e diventa ingestibile, soprattutto prima degli esami che vive con molta ansia.


Caso 2

Paolo ha 57 anni da circa 2 mesi lamenta fitte all'addome, flatulenza e alternanza di diarrea e stitichezza. Lavora come informatico e trascorre la maggior parte delle sue giornate davanti al computer. Ha pochi amici e finito il lavoro torna a casa dove vive da solo. Non ama cucinare e mangia spesso panini e insaccati, oltre che merendine e snack salati durante il lavoro. Soffre di obesità moderata e da 3 anni assume antinffiamatori non steroidei per un'artrosi cervicale. Dopo una radiografia del tratto digerente con mezzo di contrasto è risultata una diverticolosi del tratto medio del colon di sinistra.

In quale caso parliamo di patologia psicosomatica?


Caso1…

La patologia di Lucia non evidenzia anomalie agli esami e ciò rimanda spesso a sostenere che il problema sia psicologico. In realtà, sebbene la medicina moderna sia avanzata, ci sono ancora dei limiti ed è possibile che alcuni strumenti non siano ancora in grado di rivelare tutto. Sicuramente i fattori psicologici nel disturbo di Lucia hanno un peso relativo importante: i sintomi si sono manifestati per la prima volta dopo essere andata a vivere da sola e si accentuano con l'ansia pre esame, inoltre l'intolleranza al lattosio spiega i disturbi solo in parte.


Caso 2...

I sintomi di Paolo sono molto simili a quelli di Lucia, tuttavia il suo disturbo pare più essere influenzato dall'uso di antinfiammatori, da uno stile sedentario e una dieta ricca di carboidrati e povera di fibre.

Nella sintomatologia sembra quindi che i fattori psicologici abbiano un peso relativo minore.

Siamo sicuri però che non abbiano influenze sul disturbo?

Paolo ha pochi amici e vive da solo. Solitamente chi ha una ristretta cerchia sociale riporta uno stato minore di benessere psicologico. Forse Paolo sperimenta vissuti di solitudine, di noia o insoddisfazione che lo portano a ricercare piacere nel cibo. Forse non riconosce i propri bisogni emotivi confondendoli con il senso di fame che sfoga poi in modo disfunzionale.

Sebbene quindi le variabili psicologiche sembrino avere un peso minore sul sintomo, possono comunque influenzare un disturbo che apparentemente pare incrementato da altri fattori.


Quindi cos’è psicosomatico?

Se inteso come causa diretta tra stato psicologico e malattia probabilmente nulla. Se invece intendiamo come psicosomatico il peso che i fattori psicologici hanno su un determinato paziente con una certa malattia, l’ottica cambia. Questo perché mente e corpo non sono entità separate ma un unico sistema che si influenza reciprocamente.

La medicina che conosciamo oggi si è sviluppata in specializzazioni che ben rispondevano a malattie infettive come colera, peste, vaiolo, tubercolosi, poliomelite ecc...

Oggi le malattie cardiocircolatorie sono al primo posto tra le cause di morte seguite da tumori e diabete. Parliamo di patologie complesse non solo influenzate da aspetti organici e biologici, ma anche da abitudini, alimentazione, fattori psicologici e stili di vita.

Ad esempio ansia e stress hanno degli effetti fisiologici sul corpo (accelerazione del battito cardiaco, vasocostrizione, rilascio di cortisolo ecc..) con importanti ricadute negative sul sistema immunitario. Per questo la medicina moderna, più che in specializzazioni separate, necessita di un approccio integrato che guardi la malattia come appartenente a una persona che ha un lavoro, una vita sociale, prova emozioni e ha un corpo.


Cosa Può fare lo psicologo?

In quest'ottica lo psicologo non può guarire una "malattia psicosomatica" ma può aiutare il paziente a viverla in modo diverso.

Può aiutarlo a cercare modi più funzionali per esprimere le emozioni legate al disturbo e a gestire meglio quelle che accentuano i sintomi.

Può sostenerlo e supportarlo nelle sfide quotidiane e nelle situazioni in cui il sintomo crea disagio.

In questo modo è possibile convivere meglio con la patologia riducendone l’impatto negativo sulla propria vita.


Dott.ssa Aurora Vinci

psicologa

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